05 Mar 2021

Saper scrivere contenuti in chiave SEO per il tuo business: la registrazione del webinar

Se ti sei perso il nostro Webinar sulla Scrittura in chiave SEO per il business, ecco qui un riassunto delle tematiche toccate e soprattutto delle domande emerse.

Durante questo incontro virtuale abbiamo parlato delle migliori strategie per ottenere un buon posizionamento del tuo sito o dei tuoi contenuti online sui motori di ricerca. Utilissimo per chi si occupa di marketing e comunicazione aziendale, sia B2B che B2C, ma anche per chi è copywriter, giornalista, blogger o per chiunque voglia scrivere contenuti interessanti e facilmente rintracciabili sul web.

Domande e risposte su come produrre contenuti SEO oriented

Durante il corso del webinar sulla scrittura in chiave SEO con la nostra SEO specialist Laura Copelli sono emerse molte domande: di seguito te le riproponiamo.

“Come mai il risultato zero (o snippet in primo piano) sulla pagina di Google è in Italiano?”
Perchè sono geolocalizzata in Italia e ho fatto una ricerca con una keyword in lingua italiana; se avessi cambiato la lingua della mia keyword allora Google mi avrebbe offerto i risultati in quella lingua.

“I blog vanno ad alimentare la SERP?”
Assolutamente, quello che ti aiuta ad intercettare le domande latenti degli utenti è proprio il blog. Il blog è quell’attività che risponde alle domande informazionali, circa il 75% di ricerche fatte su Google: non avere un blog sul proprio sito significa giocarsi l’opportunità di essere trovati con ricerche di questo tipo… rischiamo di parlare solo a chi già ci conosce.
Dobbiamo invece parlare a chi non ci conosce (a chi non conosce il nostro brand o servizio/prodotto) ma sta cercando una soluzione… e quella soluzione siamo noi.

“Il risultato zero sta sopra le sponsorizzate?”
Google sta facendo molti test ed esperimenti; attualmente è sotto le sponsorizzate, poco tempo fa invece era sopra. Fate caso alle SERP, la parola “annuncio” è diventata da verde a nero; le stesse favicon sono state presenti per un brevissimo periodo negli snippet. Sono prove che Google fa. Secondo il mio punto di vista, se il risultato zero è il più pertinente per quella query dovrebbe essere sopra a tutto.

“Quale strumento utilizzi per individuare le keywords più efficaci?”
Prima di tutto penso a chi voglio parlare, quindi al target.
Poi vado su Google e osservo le SERP per quelle parole chiave e cerco di capire se “accendono” la SERP giusta.
Ed infine utilizzo SEOZoom per affinare la ricerca. Da lì mi vengono restituite le keyword correlate e quelle con lo stesso search intent, ovvero, “le persone che hanno cercato questa keyword hanno cercato anche”. Inoltre osservo le ricerche medie mensili (e capisco qual è la keyword che mi porta più volumi di traffico) e la stagionalità (pensiamo al Covid ora: una ricerca di “barriera di plexiglass” ed “igienizzante” avevano una stagionalità ben diversa gli anni passati). Ci sono diversi tool gratuiti che consentono di trovare keyword informazionali, come codalunga.net, ubersuggest, ma senza ricerche medie mensili si è svantaggiati.

“B2B/personal branding si rafforzano con la SEO?”
Un’attività SEO corretta serve a rafforzare una qualsiasi attività.
Sul personal brand io lavoro moltissimo lato SEO su Linkedin. Ma qualsiasi piattaforma a base algoritmica può essere considerata un motore di ricerca, quindi potrò applicare le regole SEO.
Stesso dicasi per il B2B.
Se ho una azienda che gestisce affitti brevi il mio target non è il consumer che sta cercando un appartamento in affitto breve, il mio target è il proprietario del palazzo che mi affida l’immobile per generare rendite tramite affitti brevi.
Se sono un’azienda che produce tessuti non parlerò di un tessuto in particolare, ma di grandi quantità, rotoli di tonnellate, produzione industriale.
Se vendo pannelli fotovoltaici potrò parlare delle differenze fra modelli di pannelli, settori energetici, le differenze fra gas e luce… filtro sin da subito il mio target finale.
Se parlo di carta, parlo di tonnellate, parlo alle aziende che comprano rotoli di carta e che la trasformano e la lavorano.

“I risultati di Google sono mostrati in base alla persona che cerca?”
Sì, se siamo abituati a fare ricerche particolari Google impara le nostre preferenze e ci restituisce i risultati che secondo lui sono più di mio interesse.
Per evitare di essere tracciati navigate in incognito, ogni browser offre la possibilità di farlo.

“Conviene considerare poche keyword mirate? Quali sono i criteri premianti di Google?”
Dipende da quanto dura la tua strategia; ho un cliente da 5 anni, scrivo 4 articoli al mese e ancora riesco a scrivere per lui.
Direi di considerare poche keyword focalizzandoci su un unico argomento (focus keyword), le altre keyword saranno correlate.
Devo essere più verticale possibile.
Come dicevo parti dal target, passa dalla SERP, individua le keyword, affina la ricerca con SEOzoom e poi lavora per migliorare i testi.

“Il posizionamento di LinkedIn, impatta solo su Linkedin o anche sulle ricerche Google?”
Essere autorevoli su Linkedin serve per essere seguiti, avere un network di valore e trovare di conseguenza collaborazioni ed opportunità.
L’autorevolezza di Linkedin come sito è altissima: domain authority (99/100) e page authority 95/100; mai fare copia e incolla e pubblicare lo stesso contenuto sul vostro blog e su Linkedin, vincerebbe infatti il sito con maggiore autorevolezza. Piuttosto, su Linkedin riassumete la versione estesa del blog.
I link che arrivano dai social sono no follow, ma Google non può certo ignorare backlink dai social. Da come lavorate su altri canali Google capisce se siete affidabili e rilevanti, tutto quello che fate online si ripercuote sul vostro brand.

“Come si sistema la SEO tecnica?”
Difficile a dirlo fino a che non si analizza un sito, non è possibile fare un preventivo o una stima di tempo e attività.
È opportuna una SEOaudit per controllare le criticità del sito e delle pagine: senza una SEOaudit non puoi sapere da che punto parti.
La SEO tecnica dipende dagli esiti dell’audit stesso.

“Cosa puoi dirci del funnel di conversione?”
È un argomento molto esteso, possiamo però dire che il blog è un’attività adatta alla parte alta del funnel: intercetta i prospect che non sanno niente della tua attività e del tuo servizio.
Li puoi incanalare nel funnel proprio con il blog e, tramite gli articoli (con i link giusti alle schede prodotto corrette o ai servizi) puoi creare un percorso di acquisizione e portare l’utente, ad esempio, ad una micro-conversione.

 

Per approfondire ulteriormente questi temi, abbiamo a catalogo il corso Come scrivere in chiave SEO: se ti iscrivi alla nostra newsletter, riceverai un codice sconto del 20% da utilizzare proprio su questo corso che sarà tenuto dalla nostra docente Laura Copelli, SEO Specialist e Digital Strategist (sconto valido solo sull’edizione del 17 marzo!)

Ambrogio Braghetto
Articolo di Ambrogio Braghetto
Training Coordinator
Esperto di orientamento per la formazione aziendale e coordinamento docenti su temi di project management, soft skill, Microsoft per tecnici, servizi cloud AWS, grafica, video, web, sviluppo app, digital marketing, sistema operativo Apple (macOS e iOS), modellazione e rendering 3D. Tutti gli articoli di Ambrogio Braghetto »
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