24 Dic 2019

Pubblica Amministrazione e Social: a che punto siamo? 

Agorà di Gerasa, corsi digital marketing per le pubbliche amministrazioni

Un mondo in grande fermento quello delle Pubbliche Amministrazioni in Italia, alla ricerca di un nuovo paradigma di comunicazione con i cittadini, non più monodirezionale e rigido, ma bidirezionale e flessibile, all’insegna della semplificazione e della qualità del servizio.

Da qualche anno è attiva in Italia PA Social, la prima associazione italiana dedicata alla promozione e sviluppo della nuova comunicazione nelle PA, basata su social media, chat, bog e web di nuova generazione.

Nata nel novembre 2015 dall’idea, entusiasmo e voglia di fare di comunicatori, capo uffici stampa, social media manager del Governo (Presidenza del Consiglio, Ministeri e varie istituzioni nazionali), PA social opera con l’obiettivo di rendere la comunicazione pubblica delle istituzioni centrali sempre più efficace e a portata di cittadino.

L’Osservatorio Nazionale

Il 14 novembre 2019, nel corso dell’assemblea nazionale dell’associazione a Roma, è stata presentata l’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sulla Comunicazione Digitale, nato dalla collaborazione tra PA Social e Istituto Piepoli.

Dati alla mano l’86% degli italiani ha usato almeno una volta WhatsApp (+30% rispetto al 2016) e il 71% Facebook.

Da un’analisi dell’utilizzo, invece, emerge che il 72% degli utenti ritiene credibili le informazioni pubblicate dalla PA sui propri social (con un incremento del 23%) e utili al miglioramento del rapporto con i cittadini (64%), tanto che molti (il 47%) ritengono sia necessario implementarne la diffusione. A guidare la classifica degli enti che comunicano meglio secondo gli italiani ci sono i Comuni (con il 45%) seguiti dalla Aziende di servizio pubblico (26%). Il report integrale è disponibile su www.pasocial.info

Mobile vs desktop

Nel marzo 2017, per la prima volta, in Italia il numero di utenti che accedeva a internet esclusivamente tramite smartphone o device mobili (9,3 milioni di italiani, pari al 25% dei 37,3 milioni che hanno accesso alla rete) era superiore al numero di persone che navigava solo da desktop (9,1 milioni, pari al 24%).

A rilevarlo due anni fa era comScore, società specializzata nella misurazione di internet. Anche i dati ISTAT dello scorso anno confermano che circa l’80% degli utenti con più di 15 anni hanno utilizzato uno smartphone per accedere alla Rete, contro il 50% circa di utenti che ha utilizzato un PC (fonte Internet@Italia 2018. Domanda e offerta di servizi online e scenari di digitalizzazione, ISTAT e Fondazione Ugo Bordoni).

È evidente da questi dati che, nonostante il rallentamento nelle vendite di smartphone dell’ultimo anno (dovuto peraltro più a un assestamento del mercato legato alla concorrenza da parte dei produttori emergenti e anche alla guerra dei dazi) il binomio Smartphone – Social media è destinato a caratterizzare sempre più il rapporto fra consumatori e aziende venditrici e fra cittadini e PA in Italia e nel mondo (una bella rappresentazione grafica dell’impatto che gli smartphone hanno sulla vita delle persone è l’inchiesta de Il Sole 24 ore online La lunga cavalcata degli smartphone).

Le leve per adottare il paradigma di comunicazione digitale: consapevolezza e formazione

Riportiamo e facciamo nostra la mission principale di PA Social, che sintetizza il ruolo che deve avere la comunicazione digitale nelle PA:

Migliorare il rapporto tra enti e aziende pubbliche e cittadini mettendo le Istituzioni al servizio di quest’ultimi attraverso una comunicazione sempre più chiara, trasparente, immediata e partecipata; aumentando e sostenendo lo sviluppo di servizi ai cittadini attraverso i nuovi mezzi di comunicazione; promuovendo un rapporto più diretto con i cittadini e più in linea con i nuovi linguaggi che il web e le sue piattaforme hanno come caratteristica; sviluppare e promuovere la presenza di enti e aziende pubbliche sulle piattaforme (web, social, app, chat) dove scelgono di stare i cittadini, scelte dalle persone come luogo di comunicazione e informazione; promuovendo e sostenendo tutte le attività volte alla trasparenza della pubblica amministrazione e al collegamento tra le attività di trasparenza e comunicazione.

Sempre nello statuto è chiaramente indicato il ruolo trainante che la formazione sul digitale riveste nei processi di cambiamento e che coinvolge tutto il personale delle PA:

Realizzare corsi e seminari di formazione, workshop e convegni con strutture, aziende, enti pubblici e privati, sia a scopo divulgativo, sia per il personale interno al fine di migliorare la conoscenza, le professionalità e il corretto utilizzo dei social media e di tutte le piattaforme legate al digitale e alla comunicazione interna ed esterna.

La formazione digitale Espero per le PA

Corsi digital marketing in esperoNoi di Espero ci occupiamo da anni di affiancare aziende e PA nell’acquisizione delle competenze digitali, attraverso percorsi modulari e personalizzabili.

Nello specifico i nostri corsi digital marketing a Milano presso la nostra sede, oppure presso la sede del cliente in tutta Italia, hanno l’obiettivo di formare il personale della Pubblica Amministrazione a orientarsi nel campo del marketing digitale e dei social media.

Consapevolezza social nella Pubblica Amministrazione

Nei workshop (la durata consigliata è di 3 ore, in modalità assembleare) dedicati al personale delle pubbliche amministrazioni (enti locali come ospedali e università, ma anche enti centrali come ministeri e organismi statali) i partecipanti sono invitati ad acquisire maggiore consapevolezza nell’uso dei social nell’ottica del servizio al cittadino.

I docenti illustrano opportunità e rischi presenti nelle dinamiche dei principali social media, per abituare il personale a comunicare contenuti e informazioni in modo corretto e trasparente a nome dell’ente per il quale svolgono il servizio. Al tempo stesso occorre abituarsi a creare partecipazione e ad interagire dove necessario.

I workshop dedicati alla pubblica amministrazione sono utili per dare una panoramica sulle possibilità offerte da questi mezzi ma anche sui potenziali rischi in caso di uso improprio.
Con la guida di docenti esperti, professionisti del settore, i partecipanti toccano con mano le principali dinamiche comunicative di questi canali.

Approfondimenti: strategie e strumenti per i social nelle PA

Laddove le pubbliche amministrazioni richiedono una formazione più specifica su temi di marketing digitale, è possibile programmare sessioni di approfondimento con corsi digital marketing che includono laboratori pratici (2-3 giornate di formazione) nei quali affrontare temi più strategici:

  • La conoscenza dei principali canali di social media marketing per una pianificazione degli obiettivi.
  • La gestione degli strumenti per la comunicazione persuasiva ed efficace.
  • Gli accorgimenti per una stesura dei contenuti in ottica digitale (copy) che sia autorevole per un buon posizionamento sui motori di ricerca.

Risorse di formazione per chi vuole specializzarsi

Anche all’interno della Pubblica Amministrazione servono figure professionali specializzate su temi di social marketing, posizionamento SEO e posizionamento Google. I corsi di formazione digital marketing sui temi specialistici sono più complessi ma anche più appassionanti:

  • Dallo studio della struttura del sito e dei contenuti (SEO) all’opportunità di promuovere i servizi al cittadino con campagne a pagamento (SEM).
  • Dall’analisi dei comportamenti degli utenti per scegliere la direzione giusta alla creazione di un piano editoriale per coordinare il gruppo di lavoro.

Tutto questo è digital marketing inteso come servizio al cittadino: informazione e comunicazione a 360 gradi.

Ambrogio Braghetto
Articolo di Ambrogio Braghetto
Training Coordinator
Esperto di orientamento per la formazione aziendale e coordinamento docenti su temi di project management, soft skill, Microsoft per tecnici, servizi cloud AWS, grafica, video, web, sviluppo app, digital marketing, sistema operativo Apple (macOS e iOS), modellazione e rendering 3D. Tutti gli articoli di Ambrogio Braghetto »
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